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Net Neutrality – Un Diritto non rispettato –

By 8 Gennaio 2020Gennaio 16th, 2020No Comments
Net neutrality

Neutralità della rete

La net neutrality  (neutralità della rete) è uno dei principi fondamentali su cui, fino ad oggi, si è basato il funzionamento di Internet: stabilisce che ogni contenuto distribuito in Rete, dal film della grande casa di produzione al video delle nostre vacanze, debba avere le stesse opportunità di arrivare sul computer o sullo smartphone degli utenti finali.

Dal punto di vista pratico la net neutrality ha quindi impedito negli ultimi anni agli internet provider di vendere corsie preferenziali sulla banda larga ai grandi produttori di contenuti digitali, più ricchi e quindi maggiormente propensi a pagare per veicolare i propri contenuti più velocemente o con una migliore qualità.
La Net Neutrality è un diritto per tutti i consumatori europei, tutelato dal Regolamento UE n. 2120/15, il quale ha stabilito tra l’altro la libertà di scelta del modem. In Italia, tuttavia, la norma viene sistematicamente violata, I grandi operatori di telefonia impongono l’acquisto dei loro modem a prezzi imposti e non di mercato. Problemi anche relativi alla sicurezza e alla privacy.

Router e operatori telefonici

Una pratica diffusa e scorretta

Non sempre la Net Nutrality è garantita in Italia, dove i vari operatori telefonici, impongono agli utenti finali l’acquisto dei propri servizi in abbinamento ad un modem Wi-FI.

Le lobby vogliono aggirare i diritti dei consumatori. I grandi internet service provider si inventano che il router non è e non può essere di proprietà del consumatore, ma costituire la parte finale della rete di loro competenza. Tutto ciò può essere paragonato al fatto che i fornitori di energia elettrica decidano di imporre l’uso di una specifica lampadina o lampadario” ha spiegato l’Avvocato Francesco Luongo, presidente nazionale del Movimento di Difesa del Cittadino.

Oltre che obbligare l’utilizzo del proprio modem, i grandi ISP stabiliscono addirittura il prezzo (elevato) del dispositivo che i clienti devono pagare, solitamente “rateizzato” per 3 o 4 anni, vincolandoli così di fatto a mantenere nel tempo l’abbonamento sottoscritto. Il trasferimento da un provider ad un altro comporta infatti il pagamento della restante parte di modem non ancora saldato, il che rappresenta un forte deterrente al cambio.

Modem e sicurezza della privacy

Un’altra tematica molto importante legata alla scelta del Modem è quella relativa alla sicurezza e alla privacy. Sempre più spesso infatti, i modem sono bersagliati dagli attacchi dei cybercriminali che puntano a tali dispositivi per avere pieno accesso all’intera rete aziendale, della pubblica amministrazione o di ogni singolo cittadino.

Al momento, nonostante la rilevazione di attacchi informatici rivolti ai modem, questi non vengono comunicati ai consumatori da parte delle grandi compagnie di telecomunicazione, creando così elevata disinformazione tra i consumatori, spesso ignari dei rischi che corrono” ha aggiunto l’Avvocato Luongo.

Ogni modem infatti è realizzato con diverse feature di sicurezza, rendendo ciascuno di essi più o meno adatto alla protezione della rete internet a seconda che si tratti di un’organizzazione o di un privato.

Alcuni router presentano infatti nativamente dei firewall interni e permettono di ottenere informazioni aggiuntive per un migliore controllo della rete, oltre che offrire la possibilità di configurare diversi gradi di prioritarizzazione del traffico in entrata ed in uscita. Tutto ciò garantisce, ad esempio alle imprese, di poter ottimizzare i propri budget relativi alla securty.

Non solo: il fatto che il modem sia di proprietà dell’internet service provider fa si che questi possano gestire tutti i dati di traffico del cliente, andando, qualora quest’ultimo avesse sottoscritto servizi accessori, a divulgare a terze parti tali informazioni” ha aggiunto Giovanni Zamboni, Consigliere dell’associazione italiane internet provider (AIIP).

L’accesso ad Internet sembra quindi essere una giungla controllata da pochi, in cui la legge del denaro e del monopolio scorretto pare farne da padrone. Un concetto questo totalmente in disaccordo con i principi con sui erano nato Internet:

“Quando ho progettato il Web – spiega Tim Barners-Lee, co-fondatore del world wide web – l‘ho deliberatamente costruito come uno spazio neutro, creativo e collaborativo, sulla base della trasparenza offerta da Internet.  La mia visione è che chiunque, in qualsiasi parte del mondo deve poter condividere conoscenze e idee senza dover acquistare una licenza o chiedere il permesso a me stesso o qualsiasi CEO, dipartimento governativo o comitato.”

 

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